LISSONE – Palazzo Terragni si veste di rosa e invita le lissonesi a prendersi cura del proprio seno. Grandi teli rosa ricopriranno il prossimo 8 ottobre il Municipio abbracciando la campagna di prevenzione promossa dalla Lilt (Lega italiana lotta ai tumori) in occasione del mese di prevenzione del tumore al seno e le iniziative di “Una vita in rosa” neonata associazione fondata dalla lissonese Ivana Maconi straordinaria guerriera che con tenacia è ritornata a vivere e a sorridere dopo la malattia.
Sempre l’8 ottobre in piazza Libertà sarà presente un’unità mobile della Lilt allestita con due sale visite dove le donne gratuitamente potranno sottoporsi alla visita senologica con i medici dell’associazione. L’annuncio venerdì sera, durante un interessante incontro informativo organizzato dalla Lilt allo Studio Corno di via Mameli durante il quale il sindaco Maria Concetta Monguzzi ha ribadito l’appoggio dell’amministrazione comunale ad iniziative tese alla prevenzione e alla tutela della salute dei cittadini, consegnando a Ivana Maconi una pergamena per ringraziarla delle attività promosse dall’associazione e per la capacità di trasformare il dolore in un aiuto al prossimo.
Sala gremita allo Studio Corno: tantissime le donne di ogni età che hanno ascoltato l’intervento del dottor Mario Rampa senologo della Lega italiana lotta ai tumori che ha fornito utili informazioni ribadendo l’importanza della prevenzione, arma indispensabile per combattere il tumore della mammella.
Dati alla mano nel 2016 in Italia ci sono state 50mila nuove diagnosi di tumore al seno, di cui mille negli uomini. “La diagnosi precoce è fondamentale – ha spiegato il senologo – Il tumore al seno se diagnosticato in uno stadio iniziale ha una percentuale di guarigione del 96 per cento”. Parole d’ordine: prevenzione.
Fondamentale quindi rivolgersi al senologo che, grazie anche agli importanti passi in avanti fatti dalla medicina e dalla ricerca, oggi offre una prevenzione personalizzata utilizzando in modo corretto l’ampia gamma di strumentazioni che la tecnologia mette a disposizione. “Il 55 per cento delle nuove diagnosi è stato scoperto nelle donne di età compresa tra i 50 e i 75 anni – ha spiegato – Un 25 per cento riguarda pazienti over 75 e un 20 per cento invece al di sotto dei 50 anni”. La visita dal senologo è fondamentale, non solo per le donne che già in famiglia hanno avuto casi di tumore al seno. “Nessuno è immune – ha ricordato il dottor Rampa – Ma la diagnosi precoce salva la vita e il futuro è quello di individuare tumori piccolissimi, ancor prima che la paziente intercetti il nodulo”. Il messaggio è stato chiaro: farsi controllare, sfruttando anche il mese di ottobre dedicato alla prevenzione del tumore al seno.
Oltre a seguire le indicazioni di un corretto stile di vita fornito dall’Organizzazione mondiale della sanità che consigli tra l’altro attività fisica, controllo del peso, un’alimentazione sana e bilanciata.
Barbara Apicella ( quibrianzanews.com )